Acquarello, il mio asinello
Regia: Giuseppe Amato
Scritto da Giuseppe Amato e Chiara Benedetti
Con Alice Melloni, Michele Pirani e Vincenzo Ruggiero
Musiche eseguite dal vivo da Vincenzo Ruggiero
Scenografie Andrea Coppi
Costumi Emily Scorzato
Disegno luci Iacopo Candela
Organizzazione Cristina Pagliaro e Sara Zeni
Assistente alla regia Marta Marchi
Produzione Teatro delle Garberie, Ariateatro e Astrifiammante
Trama
Acquarello, il mio asinello racconta la storia di Fausto, un uomo intrappolato nella frenesia della vita quotidiana e nel suo lavoro, lontano dalla campagna e dalla natura in cui è cresciuto. Vive in un paese straniero, in una città che lo isola e lo costringe ad affrontare sfide come la severa Mrs. Fisher dell’ufficio immigrazione e i vicini troppo invadenti. Nonostante tutto, Fausto non perde la speranza e capisce che solo attraverso le relazioni con gli altri può trovare conforto. Durante il suo percorso, si riavvicina a un amico d’infanzia, Acquerello, un asinello con due orecchie pelose, che lo aiuta a riconnettersi con la parte più autentica di sé. Acquerello non è solo un amico immaginario, ma una rappresentazione della capacità di immaginare e ritrovare la propria unicità.
Il tema centrale dello spettacolo è proprio la forza dell’immaginazione, che permette a Fausto di credere in ciò che sembra impossibile e di trovare una via d’uscita alla sua solitudine. Accettando la sua unicità, il protagonista intraprende un percorso di realizzazione personale. La narrazione tocca temi come la ricerca di senso, il rapporto tra uomo e animale, il ricordo dell’infanzia e il peso dello stress della vita moderna.
La messa in scena combina diverse tecniche teatrali, come il teatro d’attore, l’uso di pupazzi e la musica dal vivo. Una complessa partitura per chitarra accompagna lo spettacolo, aggiungendo leggerezza e profondità emotiva. La scenografia si trasforma continuamente davanti agli occhi del pubblico, evolvendosi verticalmente e adattandosi ai cambi di scena. Questo movimento permette l’apparizione di nuovi personaggi e ambientazioni che si intrecciano attorno al protagonista, creando una narrazione visivamente coinvolgente che fluttua tra realtà e immaginazione.
Perché portarlo in scena
Lo spettacolo si presta a una riflessione su diversi temi. Da un lato, si può analizzare la trama concentrandosi sui concetti universali di immaginazione, amicizia, solitudine e ricerca di sé. Dall’altro, si possono esplorare tematiche più specifiche come la migrazione, i ricordi d’infanzia, la sindrome da burnout e il legame tra uomo e animale, visto non solo come connessione con la natura, ma come ritorno alle radici e alla propria identità.
Acquerello, il mio asinello è uno spettacolo che, pur rivolgendosi a un pubblico giovane, offre spunti di riflessione anche per gli adulti, invitando tutti a riconsiderare il proprio rapporto con l’immaginazione, con gli altri e con il proprio percorso di vita.